L’inverno è nell’aria, le temperature si abbassano: è tempo di stufa, è tempo di pellet. Questo prodotto utilizzato per il riscaldamento domestico si ottiene comprimendo attraverso un processo meccanico la segatura del legno. Si ottengono così dei piccoli cilindri del diametro di 6-8 mm. Con questa soluzione si riescono a recuperare gli scarti del legno, che in passato venivano invece buttati. Il pellet serve ad alimentare diversi modelli di stufa. È bene ricordarsi, però, che il pellet va conservato in un locale al chiuso e ben riparato dall’umidità, che potrebbe peggiorare la qualità della combustione. Oggi scopriremo insieme come scegliere un buon pellet per il riscaldamento della propria casa.
Le diverse tipologie di pellet
Le essenze di legno per la produzione del pellet sono molto varie e con caratteristiche molto diverse tra loro. Proviamo ad orientarci nel mondo del pellet.
Il legno, una risorsa energetica offerta dalla natura, è l’unica fonte di energia davvero rinnovabile. Bruciandola nel modo corretto, emette la stessa quantità di anidride carbonica, che verrà assorbita da altre piante attraverso le foglie, mediante il processo di fotosintesi clorofilliana, per poi produrre altre sostanze nutritive per la pianta e ossigeno per l’ambiente.
L’utilizzo del pellet rappresenta una scelta ecologica, ma anche un modo per risparmiare. I costi del pellet, infatti, sono più bassi di quelli relativi ai combustibili di origine petrolifera. Facendo scorta di legno pressato si può riscaldare la casa per tutto l’inverno. E se restate a corto di pellet, niente paura: ci pensa Cantone Energia!
Le tipologie di pellet si dividono in due grandi categorie: essenze dure ed essenze dolci. Ecco le loro principali caratteristiche.
Essenze dure
Appartengono alla categoria dei legni duri le specie che provengono prevalentemente dalle latifoglie, tra cui: il faggio, il castagno, la betulla, il rovere, l’olmo, il carpino e l’acero, con un peso di circa 350 – 400 kg/m3.
Questi legni creano una combustione con fiamme corte e durevoli, sono ideali per il riscaldamento e sono meno resinosi rispetto ai legni dolci.
Essenze dolci
Appartengono alla categoria dei legni dolci, invece, le specie che provengono prevalentemente dalle conifere, tra cui: il larice, l’abete, il pino, il pioppo e il salice con un peso di circa 300 – 350 kg/m3.
Questi legni si accendono con più facilità, sprigionano un calore più forte, ma bruciano velocemente, con fiamme lunghe e meno durature. I pellet di essenze dolci creano però più residuo resinoso rispetto alle essenze forti: quando si utilizzano bisogna pulire spesso stufe e camini.
Come scegliere il giusto pellet
Per riscaldare al meglio la casa è importante scegliere il giusto pellet, che deve essere ricavato dalla segatura del legname puro, non verniciato. Le essenze più scelte ed utilizzate sono abete e faggio. Vediamo meglio le loro caratteristiche.
Il pellet formato da segatura di abete, provenendo da un legno tenero, si accende con molta facilità. Il pellet di faggio è considerato uno dei migliori, sia per rendimento che per durata della combustione. C’è poi il pellet misto faggio-abete, pellet dalla buona resa termica, che rilascia una quantità modesta di cenere residua.
Quando acquistiamo un pellet dobbiamo accertarci di comprare un prodotto certificato. I pellet Cantone Energia possiedono certificazioni ENPLUS A1, PEFC e Din Plus.
Come fare per riconoscere un buon pellet?
Immergete un cilindretto in acqua: se affonda e si disfa, vuol dire che contiene additivi e leganti chimici, è un prodotto inquinante e può provocare danni al funzionamento della stufa o del camino. Se durante la combustione vengono rilasciati strani odori, che non sembrano legati al mondo del legno, vuol dire che sono presenti vernici che possono essere tossiche o velenose.
È importante scegliere un pellet da un rivenditore di fiducia o da aziende esperte nel settore, come Cantone Energia, per essere sicuri di acquistare un prodotto efficace, ma soprattutto sicuro, che non crei danni all’ambiente, alla nostra casa, a noi e a nostri familiari.
Pellet di faggio o pellet di abete?
Come detto, tra le diverse essenze utilizzate per il pellet, i più amati sono il pellet di faggio e il pellet di abete, o le soluzioni miste.
Una domanda che chi fa pellet si sente spesso rivolgere: qual è il pellet migliore per il riscaldamento domestico? Dipende dal vostro impianto di riscaldamento! Mettendo a confronto il potere calorifico dei due legni, ovvero la misura della quantità di calore prodotta dalla combustione, possiamo vedere che i valori di riferimento sono molto simili. Ecco il potere calorifico dei principali tipi di pellet:
Potere calorifico del faggio: 4617 Kcal/Kg
Potere calorifico dell’abete bianco: 4650 Kcal/Kg
Potere calorifico dell’abete rosso: 4857 Kcal/Kg
La differenza la fa quindi la stufa all’interno della quale viene utilizzato il pellet. Se non sai quale pellet è ideale per il tuo impianto di riscaldamento, puoi provare sia il pellet di faggio che quello di abete per verificarne il rendimento e decidere quale fa al caso tuo. Rivolgiti ai professionisti di Cantone Energia per scegliere il prodotto migliore con cui affrontare l’inverno: il pellet giusto per te ti aspetta!